martedì, giugno 03, 2014

THE COUNSELOR - IL PROCURATORE neo-noir semideludente per Ridley Scott


THE COUNSELOR - IL PROCURATORE (R.Scott 2013)
Voto complessivo:  6 e mezzo
Ennesima riscrittura del genere neonoir in "The Counselor - Il procuratore" per Cormac McCarthy e Ridley Scott semideludente. Cast stellare, mezzo salvabile, mezzo da buttare. Penelope Cruz non si capisce bene che ci faccia, come pure l'incipit erotico, da vedere per lo meno in lingua originale per recuperare un minimo di genuinità.
A dire il vero sorge anche un po' il dubbio medesimo per Brad Pitt, mai stato così fuori luogo. Infatti scappa quasi da subito e farà una bruttissima fine. Cameron Diaz, forse poco capita perché la si riesce solo a inquadrare come una pornostar mancata che è finita a fare l'attrice in film mainstream (vi prego rivalutatela in The Box), fa un lavoro eccellente nell'interpretare la femme fatale dietro a tutta la vicenda, ed il personaggio della Cruz fa da giusto contraltare nella rappresentazione del classico dualismo Donna diabolica contro Donna angelica - vedi la scena dove le due parlano del valore dell'anello di fidanzamento con diamante, in cui c'è l'ingenuità di una e l'acume avido dell'altra.


Escono in definitiva meglio i personaggi femminili in fatto di arguzia da questa escalation di irrealtà dal gusto pulp/crime. Gli uomini sono un branco di navigati criminali, eccetto il nostro "counselor" Fassbender che è un outsider, ma ne escono fuori in realtà come degli idioti che vanno incontro alla morte con una facilità disarmante. Che ve lo dico a fare che Michael Fassbender sa dare il meglio di sé anche in film appena sufficienti come questo? È un attore a 360 gradi, capace di fare qualsiasi genere di film, come del resto Cameron Diaz, che si sa destreggiare fra commedie leggere e drammi, thriller. Una delle due scene migliori è in assoluto quella di Cameron Diaz che "scopa" con la Ferrari, in quanto inutile, insensata, dunque divertente, realizzata con uno scopo ben preciso da ricollegare a un discorso sui racconti erotici fra Fassbender e Bardem che farò in seguito... L'altra è quella dove Pitt (SPOILER!) passa a miglior vita . Il look di Javier Bardem lo rende una macchietta grottesca perfetta.


Ridley Scott, a mio avviso, ha perso l'ispirazione sin dai tempi del pluripremiato Il Gladiatore, con pochissime parentesi interessanti ("Hannibal", "Prometheus", qualcosa degli ultimi suoi successi fra "American Gangster" e "Nessuna verità" la salviamo). Più in risalto la scrittura di McCarthy (The Road, Non è un paese per vecchi) in certi dialoghi rispetto alla regia, ma alcune scelte fotografiche e di ripresa non sono così indegne. Il cinema Ridley lo sa comunque fare. C'è la reinvenzione del classico espediente del "parla dell'arma letale per incuriosire lo spettatore, perché ovviamente se la ritroverà in azione e in bella vista più avanti". Tuttavia il film è confuso e nonostante il carico di nomi da Oscar, non va da nessuna parte e diventa quasi un esercizio di stile dove a farla da padroni sono violenza ed erotismo naive - telefonato e quasi omoerotico dato che più che farlo il sesso, se ne parla fra uomini. Questo, io credo, perché ormai si punta su ciò per tenere viva l'attenzione del pubblico medio. Ridley, potevi fare molto di più e lo sai!




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