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CAKE (Daniel Barnz 2014) Voto complessivo: 6 politico |
Il problema maggiore di questo dolceamaro dramedy* è l'interpretazione problematica di Jennifer Aniston. Avvocato facoltoso che vive in una villa con piscina in California, Claire ha avuto un incidente in auto in cui ha perso il figlio piccolo. Ne è uscita fuori con molte cicatrici e dolori cronici che l'hanno costretta a dipendere dagli antidolorifici e a partecipare a degli incontri con un gruppo di sostegno.
*termine che indica un genere preciso nella cinematografica anglofona, che potremmo tradurre nel corrispettivo italiano della "tragicommedia". La recitazione e le situazioni sono spesso brillanti, ma il contesto è molto drammatico.
Il film inizia proprio con la notizia che una dei membri, una certa Nina (Anna Kendrick), si è suicidata. Con pungente sarcasmo Claire smorza i toni eccessivamente sentimentali delle colleghe sottolineando che il suicidio è una cosa da egocentrici specie se ti butti da un ponte sull'autostrada che porta a Tijuana, rendendo le cose estremamente difficili ai parenti. Questa scena iniziale è efficace perché Aniston mette in atto le sue naturali doti di commediante in un contesto drammatico, rendendo pregnante la scena e risultando simpatica. Peccato che le premesse di questo piccolo film indipendente molto presto vengano smentite dalle classiche scene-madre di crisi e pianto che danno alla Aniston la possibilità di offrirci un vasto repertorio di espressioni comunque superficiali.

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La grandissima Adriana Barraza |
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